Dunque contrariamente a quanto dichiarato dall’assessore Digilio si tratta di zone aperte al pubblico e utilizzate indistintamente dalla collettività, non assimilabili ad aree private. Per questo motivo, trattandosi di dotazioni infrastrutturali dei quartieri, la responsabilità (ex art. 2051 c.c.) grava sul custode, inteso come colui che ha il potere materiale di fatto e di diritto sulla cosa, quindi nella fattispecie è il Comune di Matera che deve farsi carico della cura del verde, in aree di risulta e comunque di uso pubblico.
Se fosse come ipotizzato semplicisticamente dall’Assessore Digilio, allora l’ATER dovrebbe occuparsi anche di manutenzione stradale e illuminazione pubblica per quelle aree che risultano catastalmente intestate all’Ente ma che di fatto sono state interessate dalla realizzazione di strade e marciapiedi da parte del Comune. “
L’ATER nello spirito collaborativo che da sempre lo contraddistingue, coglie l’occasione per evidenziare la necessità che dette aree di risulta siano retrocesse al Comune di Matera in quanto destinate a verde pubblico.
L’Amministratore Unico
Avv. Lucrezia Guida